Mi è stato chiesto tempo fa di fare una sorta di compendio sulle pellicole da me finora testate. La verità è che non ne ho provate poi così tante, e in quanto a pellicole "professionali" sto praticamente a zero, ma ho pensato comunque di cercare di riassumere in questo post un po' di informazioni utili sui rullini piccolo formato(parliamo quindi dei classici 35mm) da me finora provati.
Iniziamo col bianco e nero. Di cui, a dir la verità, so ben poco, in quanto finora ho provato solo un tipo di pellicola.
Ilford 400 o Fp5(?)
Il dubbio nasce da una questione molto semplice. Non essendo mai stata una grande appassionata di bianco e nero, non mi ero mai trovata a pensare di voler comprare dei rullini in bianco e nero... fin quando non ho beccato un'asta su ebay con uno stock di pellicole ilford piuttosto consistente a pochissimo. E siccome io mi faccio sempre abbindolare dal "costa poco", ovviamente l'ho preso.
Nell'asta i rullini erano indicati come Fp5, ma essendo privi della confezione originale il dubbio sulla loro identità rimane(sul rocchetto c'è scritto Ilford 400 e basta). Si tratta poi di pellicole scadute, insomma, io scrivo le mie impressioni ma non prenderei proprio tutto come oro colato al posto vostro xD
Ciò che ho ottenuto finora da questa pellicola è un bianco e nero relativamente "soft", contrastato ma non eccessivamente, con neri non molto decisi; il che potrebbe anche dipendere, però, dal fatto che si tratta di pellicole scadute. La grana è piuttosto grossa, e abbastanza evidente in tutti gli scatti, sia nelle aree luminose che in quelle più scure, ma non è affatto una brutta grana a mio parere.
La sensibilità medio-alta farebbe presupporre che sia una pellicola molto versatile, ma la grana tanto carina negli scatti fatti in condizione di luce ottimale diventa un po' troppo invadente negli scatti fatti in interni e con luce scarsa, quindi consiglierei comunque l'uso in situazioni di luce buona.
Insomma un bel bianco e nero, ma ne ho da sperimentare ancora per esprimere un verdetto effettivo.
Per vedere qualche altra foto potete andare qui e qui.
Per quanto riguarda il colore, per fortuna ne so un po' di più! Ecco in ordine un po' casuale:
Fuji Superia 400
Fino ad adesso l'unica pellicola colore della Fuji che abbia usato. Incuriosita dal fatto che molti fotografi che seguo e che mi piacciono la usassero, ne ho comprati un bel po' di pacchetti questa estate. Si tratta sicuramente di una bella pellicola, versatile e con una buona resa qualitativa: infatti nonostante i 400 asa la grana è quasi assente, ammesso che la foto sia correttamente esposta. La quasi totale assenza di grana si è tra l'altro rivelata molto utile quando mi son trovata a dover scegliere una pellicola da tirare a 800 asa senza che ne venisse fuori un disastro(ne ho parlato qui )
Aspetto a tratti positivo a tratti negativo, è una certa tendenza che ho notato di questi rullini ad assumere dominanti di colore, spesso piuttosto forti(la cosa è abbastanza evidente anche nelle due foto di esempio); la presenza di una dominante può far piacere e rendere una foto migliore come del resto può peggiorarla. Sono diventata un po' diffidente nei confronti di questa pellicola dopo essermi ritrovata delle foto dalla dominante magenta molto forte: erano dei ritratti e la pelle era di un rosa orribile, di quei rosa di quando sei piccolo e nei disegni per colorare la pelle, non avendo il rosa carne, usi il rosa fucsia.
In generale comunque una buona pellicola se si vuole iniziare a provare qualcosa di diverso.
Altre foto e blateramenti a tema qui.
Lomography X Tungsten 64
Le pellicole al tungsteno sono un tipo di pellicola studiata appositamente per realizzare scatti in condizione di luce artificiale(nello specifico luce al tungsteno, appunto). Questo vuol dire che sulla pellicola è applicato uno strato extra che fa come da filtro per correggere le dominanti di colore date dalle lampade al tungsteno. Fondamentalmente è una sorta di bilanciamento del bianco in analogico, solo che va fatto a priori in quanto una volta montata la pellicola non la si può cambiare(beh... in realtà si, ma sono maruffe evitabili).
Ma cosa succede se usiamo una pellicola tarata per luce artificiale in condizioni di luce naturale? Dominanti di colore, ovviamente; dominanti fredde, nello specifico. Ed è su questo che punta la pellicola Lomography X Tungsten.
Trattandosi di una diapositiva, occorre crossprocessarla per ottenere i colori promessi. Le dominanti ottenute variano dai toni del blu, all'azzurro deciso fino a gradazioni di viola più o meno freddo.
L'unico piccolo problema di questa pellicola, è la sensibilità veramente bassa: solo 64asa. Se infatti da una parte questo significa grana assente, dall'altra significa difficoltà a ottenere scatti nitidi in condizioni di luce non ottimale.
Ciò non toglie che si tratti, secondo me, di una buona pellicola, che consiglio a chi ha voglia di sperimentare e ama le dominanti decise nelle foto. Per approfondire, ne ho parlato qui.
Lomography Redscale XR 50-200
Con "redscale" si indica una qualsiasi pellicola(necessariamente a colori) che venga montata al rovescio. Ciò vuol dire che quando montate il rullino nella macchina fotografica il lato di pellicola rivolto verso di voi sarà quello chiaro e opaco, e non quello marroncino scuro lucido. Le foto scattate avranno quindi una dominante calda, dovuta al fatto che lo strato di colore più esterno in una pellicola è quello del rosso, e montando il rullino al rovescio il rosso sarà il primo strato ad essere "impressionato" dalla luce che entra dall'otturatore.
La pellicola redscale lomography è a gamma estesa, ovvero, nello specifico, può essere esposta da 50 a 200 asa, a seconda delle condizioni di luce e del risultato che si vuole ottenere. Esponendola a iso bassi, in presenza di forte luce, si otterranno toni più freddi, mentre a iso più alti si otterranno toni più arancionati e caldi.
Le immagini che produce sono piuttosto pulite, prive di grana, tranne nel caso di aree fortemente sottoesposte: in quel caso il rumore è piuttosto evidente e il nero prende un tono blu che rende il tutto decisamente "low-fi".
Non sono un'amante dei colori eccessivamente caldi e rossastri dati dalla tecnica del redscale, ma ho voluto provare questa pellicola proprio per la sua particolare gamma estesa. Sicuramente non è un rullino per tutti i giorni, ma se si ha l'occasione giusta per scattare e si ha ben chiaro il tipo di risultato che si vuole ottenere penso che ci si possano fare ottime cose :)
Ne parlo anche qui.
Kodak 800 disposable
Ovvero cosa fare quando ti serve un rullino da 800asa ma non hai i soldi/il tempo per andare a cercarlo.
L'unica pellicola da 800 asa che abbia usato fino ad adesso altri non è se non quella in dotazione nelle classiche macchinette usa e getta Kodak, le Kodak funsaver o qualcosa del genere. Armata di cacciavite ho aperto al buio l'usa e getta(avendo avuto premura di riavvolgere il rullino in precedenza) e ne ho estratto la pellicola, che ho poi montato sulla mia cara Canon At-1.
Come è immaginabile, le foto non sono certo della migliore qualità possibile; la grana è tanta, e le aree scure presentano una sorta di aberrazione cromatica. A parte tutto però le immagini sono nitide, e scattando a soggetti privi di forti contrasti/aree scure marcate la grana diventa decisamente meno esagerata. E in ogni caso, è pur sempre una pellicola da 800 asa: la versatilità e i tempi bassi si pagano in un modo o nell'altro.
E' comunque un'alternativa utile se volete provare una pellicola dalla sensibilità elevata senza dover aprire un mutuo!
Altre foto qui.
In tutto questo sproloquio, un discorso a parte meritano i negativi colore scaduti. A tal proposito, bisogna fare una premessa fondamentale: un rullino può essere scaduto 10 anni fa ed essere come nuovo, o essere scaduto 3 giorni fa ed essere in condizioni pietose. Non è tanto da quanto sia scaduto il rullino a contare, quanto piuttosto la sua conservazione. Le pellicole, infatti, in quanto composte di emulsioni chimiche, sono sensibili al calore. Ecco perchè è consigliabile conservare i rullini in frigorifero, in modo che mantengano perfettamente le loro caratteristiche indipendentemente dai cambiamenti di temperatura o dal passare della data di scadenza.
Ne va da sè che se volete sperimentare risultati particolari dati da pellicole scadute, il frigorifero ve lo potete anche dimenticare. Addirittura c'è chi espone volutamente le pellicole a forti fonti di calore prima di usarle, chi le bagna in acqua e sale, chi col sapone, insomma... ce n'è per tutti i gusti.
Ciò che in generale si manifesta, indipendentemente dalla marca del rullino, in quantità maggiore o minore a seconda dello stato di conservazione, è un abbassamento del contrasto, neri poco decisi e, spesso, dominanti di colore. In alcuni casi ho notato anche una sorta di maggiore densità della grana, ma non posso dire con certezza che sia una conseguenza del fatto che la pellicola fosse scaduta, o comunque non riesco a immaginare da cosa possa dipendere.
Vi lascio qualche esempio un po' a caso.
Questo è quanto, o almeno spero, visto e considerato il tempo ce ci ho messo a elaborare tutto ciò. Per altre info utili su rullini ecc, vi rimando a due blog che ne sono pieni: Holga My Dear e Pretty In Mad, che trovate nella barra laterale sotto la voce "Blogs I follow".
Spero di essere stata utile a qualcuno, di non aver detto troppe castronerie, e... se a qualcuno interessa, magari prossimamente farò un post simile sulle pellicole polaroid!
Alla prossima :)
Uò, grazie mille :D per un'ignorantona come me in questo campo e che lentamente gli si sta avvicinando è servito un sacco questo post!
RispondiEliminaho apprezzato molto la scelta di mettere da una parte le foto in esterni e dall'altra in interni... a prte per il redscale xD
RispondiEliminai colorplus li hai inclusi nella parte finale per quanto riguarda i rullini scaduti?
cmq una cosa che ho notato è che i fuji superia 400 in interni hanno una tonalità davvero gradevole, ben lontana dai toni giallignoli dati dai kodak. in esterni invbece devo ancora valutare se mi piacciono o no :) per il resto devo ancora provare abbastanza :D
il rullino ilford che hai usato probabilmente era un hp5 400, se ti ricordi il colore del rocchetto ed era verde è sicuramente quello.
RispondiEliminacomunque, iniziando a sviluppare e stampare da me ho notato una cosa che non posso fare a meno di precisare: in fotografia analogica il 40% lo fa la pellicola, ma il restante 60% dipende da sviluppo e stampa, quindi si può benissimo usare una stessa pellicola e ottenere effetti diversissimi a seconda di come la si sviluppa e stampa.
articolo interessantissimo e grazie per la citazione ^___^ dio che foto che fai! mi incanto a guardarle ogni volta!
RispondiEliminaBravissima Claudia! sei stata chiara come sempre! non vedo l'ora di leggere quello sulle pellicole per polaroid *.*
RispondiEliminaVale, non ci faccio una gran figura, ma... la cosa delle foto in interni e esterni è totalmente casuale xD
RispondiEliminaSi, non ho parlato nello specifico dei colorplus perchè, così come altre pellicole kodak e non solo, li ho sempre usati scaduti quindi non avrebbe molto senso star lì a discutere della resa più o meno fedele dei colori ecc.
Tra l'altro c'è da tener conto di quello che dice Alice, che è verissimo. Ti ricordi di quando parlammo di Natalie Kucken? Lei sviluppa da sola e infatti i colori che ottiene nelle sue foto io non li ho mai visti da nessuna parte... tanta invidia!
Grazie a tutte, sono felice di essere stata utile a qualcuno :)
Super interessante questo articolo!!
RispondiEliminaTi leggo sempre volentieri :)